Meteo: L’evento piovoso del 15-17 aprile determinerà piogge talora intense e importanti accumuli di neve fresca in quota, specie sui settori dal Monte Rosa all’Ossola. Gli accumuli di pioggia potrebbero superare i 300 mm sui settori montani e pedemontani tra Biellese, Sesia, Verbano, con notevole innalzamento dei corsi d’acqua; nella giornata di giovedì 17 le piogge più consistenti interesseranno anche parte del Torinese. Con accumuli di neve fresca fin oltre i 2 metri in quota il pericolo di valanghe si innalzerà al livello massimo, specie dai settori Lanzo/Canavese, valdostani e del Sesia/Ossola (FONTE NIMBUS).

Fenologia: BBCH13-BBCH14 Da 3 a 5 foglie

Eriofidi: siamo giunti ormai in tutte le zone alla fase di migrazione dell’acaro. Con il miglioramento delle condizioni meteo, e a seconda della fenologia, si consiglia di intervenire con un secondo trattameno verso la fine del mese di Aprile. Al fine di ottimizzare l’efficacai del trattamento sarà importante valutare la fase di migrazione dell’eriofide di conseguenza si consiglia di contattare il tecnico di riferimento.

stadio fenologico con migrazione dell’eriofide in atto ed ottimale per trattamento
Fig1_ stadio fenologico con migrazione dell’eriofide in atto ed ottimale per trattamento

Batteriosi: visto il period piovoso si consiglia di aggiungere un prodotto rameico ed eventualmente propoli.

Agrilo: si ricorda di asportare dal noccioleto il legno colpito. Da legge regionale si possono effettuare gli abbruciamenti dopo il 15 di aprile.
Nutrizione: dalla formazione delle prime foglioline in avanti inizia il lento processo di fecondazione e successiva allegagione che si concretizzerà con la formazione della nocciola. Di conseguenza è bene preparare al meglio questa fase con delle fertilizzazioni fogliari a base di boro e/o con aggiunta di alghe (Ecklonia maxima), si consigliano due interventi.

Se non effettuate concimazioni con concimi ternari che hanno all’interno una frazione azotata si potrà procedere all’apporto dell’elemento in questa nei termini di 30unità per ettaro. A tal proposito risulta interessante, dal punto di vista ambientale, l’utilizzo, in alternativa ai classici granulari, di prodotti fogliari a base di microrganismi che fissano l’azoto atmosferico. Viste le piogge in corso che hanno un’azione diretta di concimazione azotata si consiglia di non esagerare con I fertilizzanti azotati.

Si ricorda infine che risulta molto difficile generalizzare la nutrizione della pianta e la gestione del suolo senza un’analisi chimico-fisica e lo studio storico dell’impianto (produttività, cascole, etc).

A cura di Maurizio Ribotta – Servizio Tecnico CiaCuneo

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